L’Associazione Italiana di Fisica Medica, impegnata domani a Bari in un corso di formazione per medici e fisici medici che operano in Puglia, fa notare che in regione ci sono solo 8 fisici medici per milione di abitanti, la metà di quelli presenti nelle regioni più virtuose d’Italia.
I fisici medici (ovvero i fisici sanitari) hanno un ruolo importante per la sicurezza dei pazienti sottoposti a radioterapia ed esami radiologici, come le radiografie. Tra un anno e mezzo entrerà in vigore in tutta Italia una direttiva europea che fissa delle regole ancora più rigide per l’esposizione ai raggi X.
Dal 2018 tutti i pazienti italiani che si sottoporranno a esami diagnostici con i raggi X, come le radiografie, troveranno scritta nel referto la dose di radiazioni a cui sono stati sottoposti. Lo prevede una direttiva europea (Euratom 2013/59) che l’Italia dovrà recepire entro il febbraio del 2018 e che punta a monitorare con maggiore precisione l’esposizione dei pazienti ai raggi X e a ridurne gli effetti collaterali.
Per preparare i medici a questa novità importante per la salute dei pazienti, domani AIFM, l’Associazione Italiana di Fisica Medica, sarà a Bari all’Irccs Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” per un corso di formazione rivolto a medici e fisici medici che operano nella rete ospedaliera pugliese.
AIFM osserva che negli ospedali pugliesi le Strutture di fisica sanitaria in cui operano i fisici medici sono solo 2. Il Decreto Ministeriale 70/2015, che fissa i nuovi standard di qualità ospedalieri, prevede che le dtrutture di fisica sanitaria in una regione vasta come la Puglia siano da 4 a 7. I fisici medici attivi nella rete sanitaria pugliese sono poco più di 30, ovvero 8,6 per milione di abitanti, la metà rispetto a quelli delle regioni più virtuose d’Italia, come Emilia Romagna o Toscana.
Questo aspetto è particolarmente importante perché l’Italia, nel 2018, recependo la direttiva europea Euratom 2013/59, dovrà adottare regole più rigide per il contenimento delle dosi di raggi X. Il corso di AIFM, rivolto a medici e fisici medici pugliesi, verterà proprio su questa importante novità. In base alla direttiva europea, gli esami radiologici dovranno essere eseguiti in modo da ridurre le dosi somministrate ed i rischi conseguenti tra cui i tumori “radioindotti”. Saranno inoltre registrate le dosi ricevute da ciascun paziente, con l’obiettivo di ridurre gli esami non strettamente necessari, prescritti solo ai fini di una radiodiagnostica “difensiva”.